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Come arrivare a Palatino a Roma con bus, metro o treno?

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Indicazioni per Palatino dai principali luoghi di Roma con i mezzi pubblici

Queste linee hanno fermate in corrispondenza di Palatino

  • BusBus: 
  • TrenoTreno: 
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Come arrivare a Palatino in bus?

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Fermata bus vicina a Palatino a Roma

  • S. Gregorio,1 min a piedi,
  • Greca,2 min a piedi,
  • Bocca Della Verità,3 min a piedi,
  • Cerchi/Porta Capena,5 min a piedi,
  • Parco Celio,6 min a piedi,
  • Circo Massimo (Mb),12 min a piedi,

Fermata metro vicina a Palatino a Roma

  • Colosseo,16 min a piedi,

Fermata treno vicina a Palatino a Roma

  • Porta San Paolo,21 min a piedi,

Linea bus per Palatino a Roma

  • NMB,Rebibbia (Mb),
  • NMC,P.za Venezia,
  • C3,Cimitero Flaminio,
  • N3D,P.le Ostiense-Piramide (Mb-Rl),
  • 8BUS,Gianicolense/Casaletto,
  • 51,San Giovanni (Ma - Mc),
  • 75,Indipendenza,
  • 81,Crescenzio/Risorgimento,
  • 85,Termini (Ma-Mb-Fs),
  • 87,Giulio Cesare/Lepanto (Ma),
  • 118,Appia/Villa Dei Quintili,
  • N3S,Ple Ostiense-Piramide (Mb-Rl),
  • 160,Montagnola,
  • 628,Baronio,
  • 715,Tiberio Imperatore,
  • NME,P.le Stazione Del Lido (Rl),
  • 44,Montalcini,
  • 83,Partigiani (Fs),
  • 170,Termini (Ma-Mb-Fs),
  • 716,Ballarin,
Domande e risposte
  • Quali sono le fermate più vicine a Palatino?

    Le fermate più vicine a Palatino sono:

    • S. Gregorio è a 28 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 1 minuti di cammino.
    • Greca è a 118 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 2 minuti di cammino.
    • Bocca Della Verità è a 211 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 3 minuti di cammino.
    • Cerchi/Porta Capena è a 365 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 5 minuti di cammino.
    • Parco Celio è a 408 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 6 minuti di cammino.
    • Circo Massimo (Mb) è a 884 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 12 minuti di cammino.
    • Colosseo è a 1173 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 16 minuti di cammino.
    • Porta San Paolo è a 1563 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 21 minuti di cammino.
  • Quali linee bus si fermano vicino a Palatino?

    Queste linee bus si fermano vicino Palatino: 51, 75, 81, 85, 87, C3.

  • Quali linee treno si fermano vicino a Palatino?

    Queste linee treno si fermano vicino Palatino: FC2, FL1, FL3.

  • Quale linea metro si ferma vicino a Palatino?

    B

  • Qual è il metro stazione più vicino per Palatino a Roma?

    La stazione metro più vicina a Palatino a Roma è Colosseo. Mancano 16 min a ​​piedi.

  • Qual è il treno stazione più vicino per Palatino a Roma?

    La stazione treno più vicina a Palatino a Roma è Porta San Paolo. Mancano 21 min a ​​piedi.

  • Qual è il bus fermata più vicino per Palatino a Roma?

    La fermata bus più vicina a Palatino a Roma è S. Gregorio. Mancano 1 min a ​​piedi.

  • A che ora è la prima corsa tram a ​​Palatino in Roma?

    La linea 3L è la prima corsa tram che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 05:20.

  • A che ora è l'ultima corsa tram per ​​Palatino in Roma?

    3L è l'ultima corsa tram che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 01:21.

  • A che ora è la prima corsa metro a ​​Palatino in Roma?

    La linea B è la prima corsa metro che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 05:47.

  • A che ora è l'ultima corsa metro per ​​Palatino in Roma?

    B è l'ultima corsa metro che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 23:50.

  • A che ora è la prima corsa treno a ​​Palatino in Roma?

    La linea FC2 è la prima corsa treno che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 05:15.

  • A che ora è l'ultima corsa treno per ​​Palatino in Roma?

    FC2 è l'ultima corsa treno che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 00:07.

  • A che ora è la prima corsa bus a ​​Palatino in Roma?

    La linea NMC è la prima corsa bus che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 03:00.

  • A che ora è l'ultima corsa bus per ​​Palatino in Roma?

    NME è l'ultima corsa bus che va a Palatino a Roma. Si ferma nelle vicinanze alle 03:58.

  • Quanto costa la tariffa bus per Palatino?

    La tariffa bus per Palatino costa circa €1.10 - €3.90.

  • Quanto costa la tariffa metro per Palatino?

    La tariffa metro per Palatino costa circa €1.50.

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Trasporto pubblico verso Palatino nell'area di Roma

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Palatino indirizzo: Via dei Cerchi a Roma

Palatino, Roma
Palatino, RomaIl Palatino è uno dei sette colli di Roma, situato tra il Velabro e il Foro Romano, ed è una delle parti più antiche della città. Il sito è ora un grande museo all'aperto e può essere visitato durante il giorno. L'ingresso si trova in via di San Gregorio (ingresso a pagamento), oppure si può salire sul Palatino entrando nel Foro Romano (ingresso a pagamento) e poi salendo per il Clivo Palatino, a destra dell'Arco di Tito. Il Palatino è uno dei colli centrali di Roma, ma a differenza del Campidoglio e dell'Aventino è vicino al fiume ma non adiacente ad esso. L'altezza massima è di 51 metri s.l.m.. Il colle guarda da un lato sul Foro Romano e dall'altro sul Circo Massimo. Il Colle presentava due sommità separate da un avvallamento; la sommità centrale, la più elevata, era detta Palatium, mentre l'altra, situata verso il pendio che digrada verso il Foro Boario e il Tevere, era chiamata Germalus (o Cermalus). Un tempo era collegato al retrostante Esquilino, tramite il colle della Velia, sbancato quando fu costruita la via dei Fori Imperiali. La leggenda vuole che Roma ebbe le sue origini sul Palatino. In effetti, scavi recenti hanno mostrato che delle popolazioni vi abitavano già nel 1000 a.C. circa. Si trattava di un villaggio di pochi ettari, circondato da paludi, dal quale era possibile controllare il corso del Tevere. Da questo primo agglomerato urbano si formò la cosiddetta "Roma quadrata", così chiamata dalla forma approssimativamente romboidale della sommità del colle su cui si trovava. Il Palatino, ed il suo abitato (probabilmente abitato dai Siculi nelle sue fasi iniziali), rimasero centrali nel successivo sviluppo della città, tanto che le sue due cime, il Palatium ed il Cermalus, rientravano negli originari sette monti del Septimontium. Nell'Eneide e in altre fonti si narra di come sul Palatino vivessero Greci immigrati dall'Arcadia, comandati da Evandro e suo figlio Pallante: vennero in contatto con questi "Arcadi" Ercole e poi Enea. Non si sa come queste leggende siano nate, però è un dato effettivo che nel pantheon arcaico esistano le divinità minori di Evandro e Pallante. Può darsi che questa zona fosse frequentata in tempi remoti da mercanti e marinai greci, o prima della colonizzazione della Magna Grecia, come confermano anche alcune scoperte archeologiche del XX secolo. Secondo la mitologia romana, il Palatino (più precisamente il pendio paludoso che collegava il Palatino al Campidoglio, chiamato Velabro) fu il luogo dove Romolo e Remo vennero trovati dalla Lupa che li tenne in vita allattandoli nella "Grotta del Lupercale", forse recentemente localizzata. Secondo questa leggenda, il pastore Faustolo trovò gli infanti e, assieme a sua moglie Acca Larentia, allevò i bambini. Quando Romolo, ormai adulto, decise di fondare una nuova città, scelse questo luogo (si veda Fondazione di Roma per un resoconto più dettagliato del mito). La casa Romuli effettivamente era una capanna ricostruita e restaurata più volte, situata nell'angolo nord-ovest della collina, dove poi sorse la casa di Augusto. Scavi del 1946 hanno effettivamente trovato in questo sito resti di capanne dell'età del Ferro, confermando appieno la tradizione leggendaria. Il nome del colle aveva la stessa radice di quello della dea Pales, alla quale era dedicata l'antichissima tradizione della festa delle Palilia o Parilia, che si tenevano il 21 aprile e che coincidevano col giorno della fondazione della città. Per altri studiosi la derivazione del nome Palatino si ricava da Palus, poiché molte costruzioni di quegli antichi popoli erano fatte su palafitte, ma la derivazione più logica è quella dalla radice Pala, ossia altura. Aveva sede qui anche la festa dei Lupercalia, legata alla mitica Lupa: partendo dalla grotta del Lupercale, ai piedi del Palatino, una processione di sacerdoti-lupi vestiti di pelli caprine si dirigeva verso il Tevere e poi faceva il giro del colle frustando chiunque venisse a loro tiro soprattutto le donne: era un rito di fecondità. La leggenda dei mitici gemelli allattati dalla lupa ci è pervenuta in redazioni ben più tarde di queste tradizioni, a partire da Tacito. Gli imperatori romani costruirono i loro palazzi sul Palatino. Le rovine dei palazzi di Augusto, Tiberio e Domiziano sono ancora visibili. Lo stesso termine palazzo deriva dal Palatium latino, a sua volta derivante da Palatino. Augusto acquistò la casa dell'oratore Ortensio, situata accanto alla cosiddetta "casa di Romolo" ancora esistente, secondo la tradizione, nel 31 a.C., la ampliò con l'acquisto di case vicine e vi dimorò senza tuttavia farne un palazzo vero e proprio. Una parte della residenza era riservata alla moglie Livia, la cosiddetta "Casa di Livia". Nell'ambito della residenza, Augusto edificò il tempio di Apollo Palatino, con un ampio portico e biblioteche. In epoca repubblicana il Palatino fu sede di vari culti. In particolare era importante quello della Magna Mater (Cibele), introdotto dall'Asia Minore al tempo della seconda guerra punica, e quelli di Apollo e Vesta, i cui santuari vennero fondati da Augusto nella propria casa (tempio della Magna Mater, tempio di Apollo Palatino, tempio di Vesta). In epoca repubblicana il colle divenne la sede delle abitazioni della classe dirigente romana. Vi abitarono infatti: Marco Valerio Massimo, console nel 505 a.C. Gneo Ottavio, console nel 165 a.C. Tiberio Sempronio Gracco, padre dei due famosi tribuni della plebe Marco Fulvio Flacco, console nel 125 a.C. Marco Livio Druso, tribuno della plebe nel 91 a.C. Cicerone e suo fratello Quinto Tito Annio Milone, amico di Cicerone e uccisore di Publio Clodio Pulcro, che pure viveva sul colle Quinto Ortensio Ortalo, oratore, la cui casa fu poi acquistata da Augusto Marco Antonio, il triumviro Tiberio Claudio Nerone, padre di Tiberio Tra le tante case repubblicane sono stati trovati resti sotto la Domus Flavia, tra i quali spiccano la Casa dei Grifi e l'Aula Isiaca, decorate da importanti affreschi. L'avvenimento fondamentale per la storia del colle fu il fatto che Augusto, che qui era nato, lo scelse come residenza, acquistando prima la casa di Ortensio e poi ampliando la proprietà con altre abitazioni vicine: la Casa di Augusto si trovava sull'angolo sud-occidentale della collina. Da allora divenne naturale per gli altri imperatori risiedere sul Palatino. Sorsero da allora, uno dopo l'altro, i palazzi imperiali di Tiberio (Domus Tiberiana, ampliata da Caligola), di Nerone (la Domus Transitoria e una parte della Domus Aurea), dei Flavi (Domus Flavia e Domus Augustana) e di Settimio Severo (Domus Severiana e Settizonio). Alla fine dell'età imperiale la collina era ormai un unico susseguirsi di edifici imperiali e giardini, che formava un unico grande complesso ad uso degli imperatori. Da allora la parola Palatium iniziò a indicare il "palazzo" per eccellenza, prima inteso come residenza imperiale e poi come nome comune, presente in tutte le lingue europee. Tra l'anno 375 e il 379 d.C. le spoglie mortali di san Cesario di Terracina furono traslate, con l'assistenza di papa Damaso intro Romanum Palatium, in optimo loco, imperiali cubicolo, ossia nella Domus Augustana di Roma sul colle Palatino - nel sito di Villa Mills, distrutta. All'interno di questo palazzo imperiale venne eretto un oratorio in onore del martire chiamato “San Cesareo in Palatio”. Esso fu il primo luogo di culto cristiano, regolarmente ed ufficialmente costituito sul Palatino: fu il segno palese della consacrazione cristiana del palazzo imperiale perché sostituì il larario domestico degli imperatori pagani ed ebbe vero e proprio carattere di cappella palatina. In esso si esponevano le immagini che i nuovi imperatori eletti a Bisanzio mandavano a Roma, come ad altre città principali dell'impero. Dal XVI secolo il colle, acquistato da Alessandro Farnese, fu proprietà della famiglia Farnese, a cui si deve la realizzazione deagli Horti Palatini Farnesiorum, o Giardini, tuttora in parte conservati al di sopra dei resti della Domus Tiberiana. Gli Horti Farnesiani furono commissionati a Jacopo Barozzi da Vignola. Elisabetta Farnese, ultima erede dei Farnese, nel 1714 si sposò con Filippo V di Spagna, cui portò in dote gli Horti Farnesiani, che poi entrarono del patrimonio dei Borbone di Napoli. Nel 1861 il deposto re delle Due Sicilie Francesco II si trovò costretto a vendere gli Horti a Napoleone III, cultore dell'antica Roma. Napoleone affidò gli scavi archeologici sul Palatino a Pietro Rosa, noto anche in Francia per i suoi studi topografici sull'antica Roma. Al Rosa, futuro Soprintendente agli scavi e monumenti della provincia di Roma e Senatore del Regno, si devono, tra gli altri, gli scavi al Tempio della Magna Mater, alla Domus Tiberiana e alla Domus Flavia. Sconfitto nel 1870 nella battaglia di Sedan ed esilitato in Inghilterrà, Napoleone III il 2 settembre dello stesso anno vendette gli Horti allo Stato italiano per 650.000 lire; artefici dell'operazione, che mirava a creare un grande parco archeologico che illustrasse il Regno, furono il Rosa e Quintino Sella, l'illustre politico italiano. Gli scavi archeologici intensivi della zona, iniziati nel XVIII secolo, culminarono alla fine del XIX secolo, dopo la proclamazione di Roma capitale del Regno d'Italia. Le scoperte sono continuate per tutto il XX secolo, come la Casa di Augusto e XXI, come il recentissimo rinvenimento di un ambiente sotterraneo, forse il Lupercale. Resta completamente da scavare il palazzo di Tiberio, sotto i giardini farnesiani. Alla sommità del colle, tra la Domus Flavia e la Domus Augustana, fin dal Cinquecento si era installata una villa Stati Mattei, acquistata poi, attorno al 1830, dallo scozzese Charles Mills che ne aveva fatto un incredibile villino neogotico; a fine Ottocento sulla villa fu costruito un convento, che fu però demolito a partire dal 1928, per far luogo agli scavi. Nella parte superstite della costruzione è stato allocato l'Antiquarium del Palatino, che espone materiali relativi al Palatino dalle origini all'età repubblicana (piano terreno) e al Palatino in età imperiale (primo piano). Capanne del Palatino Lupercale Scalae Caci Tempio di Apollo Palatino Tempio di Cibele o Tempio della Magna Mater Elagabalium Tempio di Giunone Sospita Tempio di Vesta Tempio della Vittoria Casa di Livia Casa di Augusto Casa dei Grifi Aula Isiaca Domus Tiberiana Palazzo di Domiziano Domus Flavia Aula Regia Domus Augustana Stadio palatino Domus Severiana Settizonio Nel 2016 il circuito archeologico del Colosseo, Foro Romano e Palatino ha ottenuto 6 408 852 visitatori, risultando il secondo sito museale statale italiano più visitato, alle spalle del Pantheon. Qui di seguito è riportato un andamento complessivo del "Circuito archeologico Colosseo, Foro romano e Palatino" degli ultimi quindici anni, sulla base dei dati dell'ufficio statistico dei beni culturali italiani: Livio, Ab Urbe condita libri, I. Andrea Augenti, Il Palatino nel Medioevo. Archeologia e topografia (secoli VI-XIII), L'Erma di Bretschneider, 1996 Ranuccio Bianchi Bandinelli e Mario Torelli, L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma, Utet, Torino 1976. Filippo Coarelli, "Roma", Guide Archeologiche Laterza, Roma-Bari 2012 Andrea Carandini, "La fondazione di Roma", Laterza, Roma-Bari 2011 Filippo Coarelli, Palatium. Il Palatino dalle origini all'impero, Quasar, Roma 2012 ISBN 978-88-7140-478-3 Maria Elisa Garcia Barraco, Alfonso Bartoli, Villa Mills sul Palatino e la Domus Augustana, Arbor Sapientiae Editore, Roma 2015 ISBN 978-88-97805-33-5 Umberto Vincenti, Il Palatino e il segreto del potere, Rogas edizioni. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Palatino (EN) Palatine Hill, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Sito ufficiale Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Roma, su archeoroma.beniculturali.it. URL consultato il 3 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2009). Mappa dettagliata e schede di Archeoroma, su archeoroma.com. Condotte nei restauri, L'Erma di Bretschneider, 1992. Interventi di restauro a cura della Società Italiana per condotte d'acqua. Per il Palatino si veda il capitolo "Roma", pagg. 153-184. ArcheoPalatino Sapienza Università di Roma - Lo scavo delle pendici nordorientali.
Come arrivare a Palatino con i mezzi pubblici - Informazioni sul luogo

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Linea metro con fermate vicine a Palatino a Roma

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