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Come arrivare a Colla Micheri a Andora con bus o treno?

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Fermata treno vicina a Colla Micheri a Andora

  • Laigueglia,4 min a piedi,

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  • Laigueglia - Via Roma (Bivio V. Milano),8 min a piedi,
  • Laigueglia - Via Roma (Bivio C.So Badano),8 min a piedi,

Linea bus per Colla Micheri a Andora

  • 40,Andora F.S.,
  • 40,Finale Ligure,
Domande e risposte
  • Quali sono le fermate più vicine a Colla Micheri?

    Le fermate più vicine a Colla Micheri sono:

    • Laigueglia è a 271 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 4 minuti di cammino.
    • Laigueglia - Via Roma (Bivio V. Milano) è a 600 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 8 minuti di cammino.
    • Laigueglia - Via Roma (Bivio C.So Badano) è a 600 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 8 minuti di cammino.
  • Quale linea bus si ferma vicino a Colla Micheri?

    40

  • Quale linea treno si ferma vicino a Colla Micheri?

    R

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    La stazione treno più vicina a Colla Micheri a Andora è Laigueglia. Mancano 4 min a ​​piedi.

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    La fermate
    bus più vicina a Colla Micheri a Andora è Laigueglia - Via Roma (Bivio V. Milano) e Laigueglia - Via Roma (Bivio C.So Badano). Il più vicino è a 8 min a ​​piedi.

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    La linea R è la prima corsa treno che va a Colla Micheri a Andora. Si ferma nelle vicinanze alle 06:04.

  • A che ora è l'ultima corsa treno per ​​Colla Micheri in Andora?

    R è l'ultima corsa treno che va a Colla Micheri a Andora. Si ferma nelle vicinanze alle 22:08.

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    40 è l'ultima corsa bus che va a Colla Micheri a Andora. Si ferma nelle vicinanze alle 01:34.

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Località: Andora, Genova e Savona

Colla Micheri, Andora
Colla Micheri, AndoraAndora (Andȍa, Andȍ(r)a, o Andȍra, in ligure) è un comune italiano di 7 188 abitanti della provincia di Savona in Liguria. Andora è situata nella parte più occidentale della Riviera delle Palme, al confine amministrativo con la provincia di Imperia, tra le insenature di Capo Mele (a levante) e Capo Mimosa (a ponente), alla foce del torrente Merula che l'attraversa. I suoi vasti arenili sono considerati tra i più belli del ponente ligure e si estendono per quasi 2 km di lunghezza. Lungo la costa si sviluppa la località di Marina di Andora. Il nome della città sarebbe legato ad una tradizione popolare, un racconto che narra la triste storia di Andalora. La leggenda vuole che il principe saraceno Al Kadir, durante una razzia lungo le coste liguri, vide la bella Andalora (che significa landa d'oro) e la volle rapire, legandola all'albero maestro della propria nave. Il promesso sposo di lei, Stefanello, la raggiunse nottetempo, mentre la nave era ormeggiata presso Capo Mele, ma nel vano tentativo di liberarla venne scoperto e ucciso. Andalora, per il dolore, e per non restare in mano dei Saraceni, si gettò in mare. Il sacrificio dei due giovani, sempre secondo la leggenda, spinse il principe Al Kadir a convertirsi alla fede cristiana. Da allora i due paesi limitrofi di Andora e Stellanello portano questi nomi in memoria dei due giovani. Secondo le fonti storiche il castrum Andoræ fu un antico possedimento d'epoca romana che, durante l'età dell'alto medioevo, trasferendosi dall'originaria ubicazione lungo la piana del torrente Merula si stanziò lungo l'altura del Castello. Il feudo dall'XI secolo fu in possesso dei monaci benedettini dell'abbazia di San Martino dell'isola Gallinara fino al XII secolo quando passò ai marchesi di Clavesana che fecero del castello un caposaldo e locale residenza marittima, che fortificarono e ricostruirono innalzadovi il loro castello, circondato da un nucleo fortificato. Nel 1252 il feudo di Andora venne venduto alla Repubblica di Genova che promosse il territorio a sede di podesteria, dipendente dal vicariato di Porto Maurizio, e dando vita ad un nuovo impulso economico e sociale per tutto il XIII e XIV secolo. Fu nel corso del Quattrocento che il territorio e il castello andorese patì devastazione e danneggiamenti per la discesa in Liguria delle truppe dei Visconti, al comando del capitano Niccolò Piccinino, negli anni della dedizione della repubblica genovese verso il Ducato di Milano. Le distruzioni del borgo causarono, inoltre, un lento ma progressivo abbandono dello stesso in favore dei nascenti nuclei lungo la piana del Merula. Nei secoli successivi però epidemie di malaria e di peste, e l'impaludamento del corso d'acqua, portò ad un lento fenomeno di spopolamento del territorio di Andora in favore del vicino centro costiero di Laigueglia. Lo stesso podestà trasferì, nel 1723, la sede della podesteria nella città laiguegliese, però con l'obbligo di recarsi almeno tre volte al mese ad Andora per amministrarvi la giustizia. Durante questo periodo si svilupparono le coltivazioni dell'ulivo - da cui si ricaverà poi l'olio - nonché la pesca, e nacquero i primi cantieri navali. Caduta la Repubblica di Genova, la nuova municipalità di San Giovanni d'Andora (nome ereditato dall'antica e omonima pieve) rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 fece parte del II cantone, con capoluogo Laigueglia, della Giurisdizione del Capo delle Mele e dal 1803 centro principale del V cantone di Alassio nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814, ed inserito nel Dipartimento di Montenotte, riottenne il nome di Andora. Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel III mandamento omonimo del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna. Dal 2014 al 2019 ha fatto parte dell'Unione dei comuni della Val Merula e di Montarosio, ospitandone la sede. Stemma Gonfalone Bandiera Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 3 novembre 1987. Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo nella borgata di Castello. Si basa sul modello della cattedrale di Albenga; si compone di tre navate con colonne a pilastri e pietre in vista. Edificata in stile romanico, è la chiesa patronale di Andora. Chiesetta di San Nicolò. Il piccolo edificio è situato all'ingresso del nucleo centrale dei resti dell'antico castello di Andora; la struttura presenta elementi architettonici protoromanici, molto probabilmente risalenti al primitivo impianto della chiesa. Chiesa della frazione di Colla Micheri. Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea nella frazione di Conna. Cappella dell'Immacolata Concezione nella frazione di Conna. L'ultimo restauro dell'edificio è datato al 1987. Cappella della Santissima Maria Vergine nella frazione di Conna. Conosciuto anche come oratorio di Maria Bambina, venne edificato tra il 1624 e il 1625. Chiesa parrocchiale della Santissima Trinità nella frazione di Rollo, ricostruita in stile barocco tra il 1616 e il 1634. Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo nella frazione omonima, con il suo campanile alto ben 56 metri (uno dei più alti della Liguria). Oratorio di San Mauro nella frazione di San Bartolomeo. L'edificio venne edificato nel 1587 per volere della famiglia Lanfredi. Oratorio di San Michele Arcangelo nella frazione di San Bartolomeo. Oratorio di San Sebastiano nella frazione di San Bartolomeo. Cappella di Santa Lucia nella frazione di San Bartolomeo. La struttura è antecedente al 1585, anno della sua menzione in un documento. Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista nella frazione omonima, del XV secolo con la canonica. Chiesa parrocchiale di San Pietro nella frazione omonima. Eretta nel XVIII secolo presenta un tipico campanile in stile barocco. Chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria nella località di Marina di Andora, realizzata negli anni sessanta del Novecento. La facciata è dominata da un grande arco decorato e il sottarco funge da portico. Internamente è scandita da tre navate. Chiesa parrocchiale di Santa Matilde nella località di Marina di Andora. Chiesetta di Mezzacqua, non lontana da Marina di Andora, da dove inizia uno dei percorsi medievali. Chiesa dei santi Cosma e Damiano, risalente al XV secolo è ora abbandonata e giace in collina fra la vegetazione. Castello di Andora. Edificato nel XII secolo e sede del primo insediamento abitativo nella borgata di Castello, l'edificio fu dapprima dimora dei marchesi di Clavesana e, dal 1252, del podestà locale genovese. Spopolato nel XVI secolo, i resti del "Paraxo" (mura e parte dell'antica struttura) sono ancora oggi visibili tra la vegetazione. La porta-torre del castello, eretta tra il 1220 e il 1240. Il bastione, edificato dai Genovesi nell'XI secolo contro le invasioni da parte dei saraceni. Il ponte romano sul torrente Merula. Consistente in dieci arcate, di cui tre a schiena d'asino, il ponte collegava anticamente la strada romana tra la borgata di Colla Micheri direttamente con il castello andorese. L'acquedotto in stile romano. Un secondo bastione posto a guardia dei mari edificato in prossimità del borgo di Colla Micheri, poco visibile da Marina di Andora. La fontana medievale, costruita per dare ristoro ai pellegrini lungo il tracciato della via Julia Augusta, che si trova poco sotto il castello. Palazzo Tagliaferro, antica dimora di fine Settecento e inizio Ottocento ed ex-colonia marina di largo Milano, dopo un lungo periodo di abbandono è stato acquistato dal Comune di Andora nel 2001 per farne uno spazio culturale, didattico e ludico. I lavori di ristrutturazione hanno interessato il sito dal 2007 al 2009 e hanno permesso la riscoperta degli antichi affreschi e la conservazione delle pavimentazioni originarie. Il palazzo, consto da quattro piani di 360 m² ciascuno, ospita uno spazio espositivo di arte contemporanea e, al primo piano, il museo mineralogico "Luciano Dabroi". Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Andora sono 616, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dai nuclei storici di Castello, Colla Micheri, Conna, Rollo, San Bartolomeo, San Giovanni e San Pietro per una superficie territoriale di 31,80 km². Confina a nord con i comuni di Garlenda, Villanova d'Albenga e Alassio, a sud con Cervo (IM), ad ovest con Stellanello, Villa Faraldi (IM) e San Bartolomeo al Mare (IM) e ad est con Laigueglia e il mar Ligure. Frazione di Castello. Si tratta di uno dei simboli della città. La località, sita sopra il colle detto appunto del castello, comprende alcune architetture storiche di notevole interesse. Innanzitutto, i resti dell'antico "Paraxo", ossia il palazzo, castello della famiglia Clavesana, risalente circa al XII secolo. La chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, detta "chiesa del castello", è una delle meglio conservate chiese romaniche della Riviera delle Palme. Essa, realizzata dai Genovesi per consolidare il proprio dominio sui luoghi dopo averli ottenuti dai Clavesana, è dotata di un'acustica perfetta, è realizzata con pietra di Capo Mele, ed è dotata di una torre campanaria (in perfetto stato di conservazione) che mostra un affresco medievale dell'Annunciazione. Dal castello è possibile osservare, con vista panoramica, tutto l'entroterra andorese, la località Colla Micheri, il paese di Stellanello, fino alle Alpi Liguri. Frazione di Colla Micheri. Situata a 162 metri la borgata storica di Colla Micheri è situata fra la conca di Laigueglia e la val Merula. Sorta sul percorso dell'antica via Julia Augusta, quest'ultima ancora in uso fino ai primi decenni del XIX secolo, presenta caratteristiche urbanistiche tipiche del semplice borgo ligure collinare con case contadine e un paesaggio circondato da ulivi. Qui risiedette l'etnologo norvegese Thor Heyerdahl che, dopo aver a lungo soggiornato nel borgo, qui morì nel 2002. Nel territorio è presente la chiesetta dedicata a san Sebastiano dove una lapide, datata al 1814, attesta il passaggio per Colla Micheri di papa Pio VII di ritorno dall'esilio in Francia. All'interno della chiesa è anche riposta la sedia dove il pontefice si sarebbe seduto a riposare. Frazione di Conna, situata a 340 metri s.m.l, e la località di Garassini. Frazione di Rollo. Sita a 147 metri sul livello del mare conserva, sulle pendici di capo Cervo, una casa-forte del XVI secolo, edificata per l'avvistamento e difesa da eventuali attacchi pirateschi, caratterizzata da un'alta base scarpata e quattro guardiole agli angoli. Nei pressi di Rollo fu edificata l'antica prioria dei monaci benedettini di San Martino, di proprietà nel Medioevo dell'abbazia dell'isola Gallinara; dell'edificio religioso non ne rimane alcuna traccia. Comprende anche la località di Bande Di Là. Frazione di San Bartolomeo con le località minori di Barò, Costa d'Agosti, Lanfredi, Moltedo, Piazza e Tigorella. Frazione di San Giovanni con le località minori di Canossi, Confredi, Gumbasso e Stampino. Frazione di San Pietro con le località minori di Costa, Duomo, Ferraia, Marino, Metta, Molino Nuovo, Negri e Pian Rosso. Località di Mezzacqua. Si tratta di una piccola località a pochi passi dalla città nuova, mirabile per i sentieri medievali che conducono nella vegetazione, e che si collegano alle altre località storiche di Andora, per un piccolo fossato e per la chiesetta medievale. Ogni anno vi si svolge una cena campestre detta "sagra dell'ortu", la sagra dell'orto. Tra le altre località, Pinamare e Villaggio Olandese. Località di Pigna. Località di Marina di Andora. L'economia andorese, centro balneare della riviera di Ponente, si basa principalmente sul turismo e l'attività diportistica. La località ha ottenuto dalla FEE-Italia (Foundation for Environmental Education) il conferimento della Bandiera blu per la qualità dei servizi del porto turistico ("Marina di Andora"). Il territorio di Andora è attraversato, nel tratto più interno, dalla strada provinciale 13 che permette il collegamento stradale della località di Marina di Andora, lungo la costa, con il territorio comunale di Stellanello e Testico. Verso la zona costiera è la strada statale 1 Via Aurelia ad attraversare il centro andorese collegandolo con Laigueglia, ad est, e il comune imperiese di Cervo ad ovest. Inoltre è raggiungibile anche grazie al proprio casello autostradale sull'autostrada A10. Andora è dotata di una nuova e propria stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, che è andata a sostituire la vecchia stazione del 1872, a seguito del raddoppio e dello spostamento a monte della tratta tra San Lorenzo al Mare e Andora. Andora è dotata di uno degli approdi turistici più importanti della Liguria: il porto turistico "Marina di Andora" che dispone di 900 posti barca (il 5º porto turistico per grandezza della regione dopo Lavagna, Imperia, Sanremo e Marina degli Aregai). Il porto si trova a levante vicino al promontorio di Capo Mele. All'inizio degli anni 60 in un periodo che segna la realizzazione e lo sviluppo delle vie di comunicazione stradali principali, come l'ampliamento della via Aurelia e la realizzazione dell'Autostrada, nasce una delle opere che innoveranno la considerazione del territorio andorese: il porto. Il Sindaco di Allora, Walter Momigliano crede fermamente nel progetto poiché avrebbe portato lustro alla cittadina, che iniziava a formarsi sul litorale con intense trasformazioni edilizie. L'idea era di costruire un porto turistico per l'attracco di natanti turistici di piccole dimensioni che avrebbe portato nel tempo un turismo d'elite. Inizialmente l'idea era di costruire un Porto turistico, solo che all'epoca non era ancora ben definito e normato e il comune all'epoca povero economicamente non avrebbe mai potuto sostenere in modo autonomo tutte le spese necessarie per la realizzazione. Allora venne un'idea: l'organizzazione di una cena presso il locale Rocce di Pinamare di proprietà del Sindaco Momigliano. La cena, preparata nel periodo estivo con maestria e con il pieno rispetto delle regole del galateo in merito alla realizzazione di una cena reale, aveva come ospiti rappresentanti politici, il Sindaco Momigliano e l'Onorevole Paolo Emilio Taviani insieme al suo Segretario personale. A quella cena, si decise la tipologia di porto a costruire e la cifra economica che lo stato avrebbe dato per la realizzazione. La Categoria scelta per la costruzione del porto fu la IV Categoria, categoria di porto legata alla Pesca e ai pescatori e la cifra che lo stato avrebbe stanziato fu di 40.000.000 di lire. Venne quindi deciso di lanciarsi nell'impresa. La morfologia del territorio, le Correnti e i venti dettavano elementi oggettivi importanti da essere considerati. Il Libeccio, soffiando praticamente ogni giorno, portava a prendere in considerazione il fatto che un porto costruito a Ponente del golfo potesse essere un elemento di riparo per il Litorale. Contemporaneamente, si sollevava il dubbio che le Correnti marine agissero con moto in direzione da Levante, costituendo un elemento alternativo alla direzione ventosa frequente. Si fece ricorso a due studi di professionisti esperti del settore, i quali giunsero a risultati perfettamente contrapposti. Si decise allora di effettuare delle prove pratiche e sperimentali per prendere atto della situazione, secondo i comportamenti reali delle forze naturali in campo: Mare e Vento. Vennero posizionate al largo dalla Costa delle Boe, distanziate tra loro di un paio di centinaia di metri; tali boe erano dotate di una corda di immersione, alla cui estremità sottomarina era stata ancorata una sorta di pala, in struttura semirigida, simile ad una pala eolica, in modo che le posizioni delle boe fossero libere di adattarsi alle sollecitazioni atmosferiche e naturali a cui venivano sottoposte. Dopo alcuni giorni il risultato era evidente: molte delle Boe, quasi tutte, erano state trasportate sotto il versante collinare di Ponente e tale constatazione portò a valutare e definire che la migliore protezione del golfo andorese fosse quella di realizzare il Porto a Levante, in modo che il litorale fosse più protetto dalle correnti marine. Tale soluzione permetterà, nel giro di pochi anni dalla realizzazione del Porto, di ricevere il progressivo Insabbiamento "naturale" dell'intero litorale, con l'originaria formazione delle prime vere e proprie spiagge. Grazie alla costruzione dell'autostrada,si è riuscito ad utilizzare parte degli enormi massi e blocchi rocciosi derivati dai trafori, dagli scavi e dalle movimentazioni stradali sulle alture circostanti. Grazie alla creazione di un punto di scarico dei detriti sulla Via Aurelia a fianco del neo nato porto, si dà il via all’accatastamento di enormità di materiale detritico in un tratto di mare antistante la via Aurelia che aiuterà la formazione della spiaggia. Tale “discarica” assumerà, in breve tempo, la storica forma a “L”, dell’originario molo di sopraflutto, con il molo di sottoflutto in corrispondenza dell’apertura del Porto stesso, modificando l’estetica del paese ed aprendo nuovi sbocchi di sviluppo turistico – commerciale, modificando in parte le correnti marine ed aiutando il fenomeno di Ripascimento degli arenili che progressivamente si trasformeranno da distese di ciottoli a vere e proprie spiagge sabbiose naturali. La struttura portuale sarà completata, all’interno dell’area di mare occupata, da tre pontili: il primo verso Ponente sarà costituito da una passerella in tavolame, in parte poggiata su enormi blocchi di calcestruzzo armato utilizzati come piedritti; gli altri due saranno realizzati quali sorta di palafitte, costituite da passerella in tavolame su struttura tubolare metallica. La cordonatura esterna del molo di sopraflutto sarà irrobustita e completata con l’assemblaggio ed accatastamento di tetrapodi, i famigliari “ometti” in Calcestruzzo armato. Con la sola realizzazione di piccole opere di manutenzione e sistemazione generale, il Porto manterrà detta consistenza fino al 1995. Nel dicembre del 1994 viene stipulato l’Atto di Sottomissione che prevede l’ampliamento del porto esistente sino alla forma dell’attuale bacino. Nel 1997 iniziano i lavori legati al Primo Lotto delle opere interessanti l’ampliamento portuale, che prevedono la sistemazione di servizi ed impianti: l’impianto elettrico, antincendio e di acqua potabile portati direttamente ai pontili; sostituzione dei tre originari pontili, con altri di nuova realizzazione. Inoltre, la soprintendenza delle belle arti impone che i tetrapodi vengano eliminati, mediante sostituzione e/o copertura degli stessi con massi rocciosi: materiale ritenuto architettonicamente ed esteticamente più idoneo per l’inserimento paesaggistico - ambientale dell’intera struttura. Dopo il 1997 partono le grandi opere che modificano sostanzialmente la consistenza e l’aspetto dell’originario impianto portuale, fino a trasformare il complesso nella struttura oggi esistente: nuovo molo di sottoflutto; ampliamento della piattaforma; realizzazione delle cale; creazione e potenziamento dei relativi servizi pubblici e dei diportisti. Nel complesso le nuove opere eseguite permettono di ottenere un numero di 900 posti barca. Un lungo e pesante sforzo a carico dell’intero Comune, costato dal 1997 al 2005 oltre dieci milioni di Euro. Nell’ultimo decennio sono state sviluppate le opere a terra ed i servizi, con la realizzazione di aree espositive all’aperto e la creazione di un “Solarium” panoramico estivo sopra a quello che in origine e per lungo tempo era per tutti semplicemente il “muraglione del porto”. Ubicata a Capo Mele si trova la base dell'Aeronautica militare che oltre la salvaguardia dello spazio aereo fornisce dati e bollettini meteorologici. Andora è gemellata con: Larvik, dal 2006. A.S.D. Area Calcio Andora, fondata nel 2017, militante nel campionato di Prima Categoria. Tra le società calcistiche del passato l'A.S. Val Merula e l'Andora Calcio. A.S. Circolo Bocciofilo Val Merula. Andora Bocce. Alessandra Castelli (Bocciodromo) Ad Andora sono presenti due associazioni tennistiche affiliate alla Federazione Italiana Tennis che giocano presso i due circoli di tennis. A.S. Andora Ciclismo che si occupa del settore giovanile dalle categorie Giovanissimi fino agli Juniores. Tra i militanti il biker ed ex ciclista su strada albenganese Mirko Celestino. La squadra andorese di pallapugno è la Don Dagnino Andora, nata nel 1960. Nel suo palmarès ci sono numerosi scudetti, ultimo dei quali nel campionato di Serie B 2009 con Matteo Levratto. Disputa le partite casalinghe allo sferisterio "San Bartolomeo". Ogni anno, a febbraio, si svolge la "Ronde Val Merula" (in precedenza denominate "Rally di Andora" e ancora "Ronde di Andora"), della quale la prima edizione si è svolta l'8 e il 9 febbraio 2014 dalla A.S.D. Sport Infinity. Nel 2011 ci fu speciale partecipazione del pilota di Formula 1 Robert Kubica il quale rimase gravemente ferito durante il trasferimento da un punto ad un altro. A.S.D. Andora Match Race è una scuola di vela per cabinati affiliata alla UISP. Svolge attività su cabinati ed oltre alle crociere e ai corsi di vela per ogni livello, partecipa ogni anno a regate in Liguria ed in Costa Azzurra. Lega navale italiana sezione di Andora. Circolo nautico Andora. Ad Andora viene inoltre disputato un importante trofeo nazionale di Nuoto per salvamento, il Trofeo Città Di Andora. Campo da calcio comunale "Gaetano Scirea", in erba naturale, sito a Molino Nuovo e utilizzato dalla prima squadra dell'A.S.D. Area Calcio Andora per le partite. Campo da calcio "Marco Polo" in erba sintetica, utilizzato dalle giovanili e dalla prima squadra dell'A.S.D. Area Calcio Andora per allenamenti e partite. Palazzetto dello sport, utilizzato dalla Polisportiva Il Gabbiano per pallavolo, pallacanestro, karate e kickboxing. Campo da calcio a 5 in erba sintetica, ubicato in via Marco Polo, utilizzato dalle giovanili dell''A.S.D. Area Calcio Andora. Campo da beach volley. Un campo da calcio a 5 in erba naturale di fronte alla chiesa di San Giovanni Battista. Campetto parrocchiale dismesso da calcio a 7, in terra, vicino alla chiesa di Santa Matilde. Velodromo comunale. Tennis "Atletika". Tennis di Pinamare con annessi campi da calcio a 5 e piscina. Pattinaggio coperto nel parco delle Farfalle. Bocciodromo comunale. Sferisterio comunale "San Bartolomeo". Campi da bocce situati presso la spiaggia libera attrezzata "Ex Colonia d'Asti" e presso i giardini di palazzo Tagliaferro. Campi da padel tennis in via Caprera. Carlo Leone Forti e Arrigo Molinari, Andora immagini del passato, Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Andora II edizione, 1981 Alma Anfosso, Questa nostra Andora, Edizioni del Delfino Moro, Albenga, 1994 Marino Vezzaro, Andora immagini di un secolo, Editrice F.lli Stalla-Albenga, 2001 Marino Vezzaro, Il paese detto Castello d'Andora, Bacchette Editore-Albenga, 2004 AAVV,Guida d'Italia Liguria, Touring Club Italiano Mondadori, 2007 (pg.459-460) Isola Gallinara Faro di Capo Mele Castello di Andora Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Andora) Stazione di Andora Stazione meteorologica di Capo Mele Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Andora Wikinotizie contiene l'articolo Ponente ligure: nuove polemiche sui bus turistici Sito ufficiale, su comune.andora.sv.it.
Come arrivare a Colla Micheri con i mezzi pubblici - Informazioni sul luogo

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