Passa al contenuto principale

Come arrivare a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli con bus, metro o treno?

Visualizza Marano Dinapoli, Marano Di Napoli, sulla mappa

Indicazioni per Marano Dinapoli dai principali luoghi di Marano Di Napoli con i mezzi pubblici

Queste linee hanno fermate in corrispondenza di Marano Dinapoli

  • BusBus: 
  • TrenoTreno: 
  • MetroMetro: 

Come arrivare a Marano Dinapoli in bus?

Clicca sulla linea bus che preferisci per vedere passo-passo le indicazioni sulla mappa, i prossimi arrivi e gli avvisi in tempo reale.

Come arrivare a Marano Dinapoli in metro?

Clicca sulla linea metro che preferisci per vedere passo-passo le indicazioni sulla mappa, i prossimi arrivi e gli avvisi in tempo reale.

Fermata bus vicina a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

  • San Rocco,1 min a piedi,
  • Mediterraneo,8 min a piedi,

Fermata metro vicina a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

  • Mugnano,11 min a piedi,
  • Chiaiano,42 min a piedi,

Fermata treno vicina a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

  • Quarto Centro,31 min a piedi,

Linea bus per Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

  • 165,Castel Belvedere 303,
  • INI BUS,Rotonda Maradona,
  • 951,Napoli Frullone,
  • 952,Napoli - Agnano Università,
  • 460,Brin - Attestamento,
  • EAV,Staz. Metro Frullone,
  • 949,Calvizzano - Chiaiano,
Domande e risposte
  • Quali sono le fermate più vicine a Marano Dinapoli?

    Le fermate più vicine a Marano Dinapoli sono:

    • San Rocco è a 40 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 1 minuti di cammino.
    • Mediterraneo è a 549 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 8 minuti di cammino.
    • Mugnano è a 818 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 11 minuti di cammino.
    • Quarto Centro è a 2440 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 31 minuti di cammino.
    • Chiaiano è a 3222 metri di distanza a piedi e ci si arriva in 42 minuti di cammino.
  • Quali linee bus si fermano vicino a Marano Dinapoli?

    Queste linee bus si fermano vicino Marano Dinapoli: 143, 162, 165, 949, EAV.

  • Quale linea metro si ferma vicino a Marano Dinapoli?

    L1

  • Qual è il metro stazione più vicino per Marano Dinapoli a Marano Di Napoli?

    La stazione metro più vicina a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli è Mugnano. Mancano 11 min a ​​piedi.

  • Qual è il bus fermata più vicino per Marano Dinapoli a Marano Di Napoli?

    La fermata bus più vicina a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli è San Rocco. Mancano 1 min a ​​piedi.

  • A che ora è la prima corsa metro a ​​Marano Dinapoli in Marano Di Napoli?

    La linea L1 è la prima corsa metro che va a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli. Si ferma nelle vicinanze alle 06:02.

  • A che ora è l'ultima corsa metro per ​​Marano Dinapoli in Marano Di Napoli?

    L1 è l'ultima corsa metro che va a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli. Si ferma nelle vicinanze alle 23:33.

  • A che ora è la prima corsa treno a ​​Marano Dinapoli in Marano Di Napoli?

    La linea L5 è la prima corsa treno che va a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli. Si ferma nelle vicinanze alle 05:26.

  • A che ora è l'ultima corsa treno per ​​Marano Dinapoli in Marano Di Napoli?

    L5 è l'ultima corsa treno che va a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli. Si ferma nelle vicinanze alle 22:04.

  • A che ora è la prima corsa bus a ​​Marano Dinapoli in Marano Di Napoli?

    La linea 165 è la prima corsa bus che va a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli. Si ferma nelle vicinanze alle 05:24.

  • A che ora è l'ultima corsa bus per ​​Marano Dinapoli in Marano Di Napoli?

    460 è l'ultima corsa bus che va a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli. Si ferma nelle vicinanze alle 02:11.

Visualizza Marano Dinapoli, Marano Di Napoli, sulla mappa

L'App per la Mobilità Urbana più conosciuta a Marano Di Napoli.
Tutte le opzioni di mobilità locale in una sola app

Trasporto pubblico verso Marano Dinapoli nell'area di Marano Di Napoli

Vuoi scoprire come arrivare a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli, Italia? Moovit ti aiuta a trovare il percorso migliore per arrivare a Marano Dinapoli con indicazioni passo dopo passo dalla fermata più vicina.

Moovit fornisce mappe gratuite e indicazioni live per aiutarti a navigare nella tua città. Visualizza orari, percorsi, avvisi e scopri quanto tempo ci vuole per arrivare a Marano Dinapoli in tempo reale.

Cerchi la fermata o la stazione più vicina a Marano Dinapoli? Dai un'occhiata a questo elenco di fermate vicine alla tua destinazione: San Rocco; Mediterraneo; Mugnano; Quarto Centro; Chiaiano.

Bus:Treno:Metro:

Vuoi vedere se c'è un altro percorso che ti porta lì in un momento diverso? Moovit ti aiuta a trovare percorsi o orari alternativi. Ottieni indicazioni per Marano Dinapoli facilmente dall'app di Moovit o dal sito web.

Ti permettiamo di effettuare il percorso verso Marano Dinapoli facilmente, ecco perché oltre 1.5 milioni di utenti, inclusi gli utenti a Marano Di Napoli, considerano Moovit la migliore app per il trasporto pubblico. Non è necessario scaricare un'app solo per i bus o solo per i treni, Moovit sarà la tua unica app che ti aiuterà a trovare il bus o il treno migliore disponibile.

Per informazioni sui prezzi delle linee bus, metro e treno, sui costi e sulle tariffe per raggiungere Marano Dinapoli, controlla l'app Moovit.

Usa l'app per viaggiare verso luoghi più importanti, tra cui aeroporto, ospedale, stadio, negozio di alimentari, centro commerciale, caffetteria, scuola e università.

Marano Dinapoli indirizzo: Via San Rocco, 80016 Marano di Napoli a Marano Di Napoli

Marano Dinapoli, Marano Di Napoli
Marano Dinapoli, Marano Di NapoliMarano di Napoli, anche abbreviato in Marano, (Marano 'e Napule in napoletano) è un comune italiano di 57 726 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania. Posto in parte sulla collina dei Camaldoli, è uno dei comuni più popolosi e fa parte del territorio denominato Agro giuglianese. La città si estende su di un territorio collinoso di 15,45 km² a 151 metri sul livello del mare. L'area su cui sorge è relativamente molto giovane geologicamente in quanto si è formata circa 11.000 anni fa (corrispondente al terzo e ultimo dei periodi geologici della zona flegrea). Marano è situata a nord-ovest di Napoli, essa dista all'incirca 8 km dall'Asse Mediano e una decina di km dalla Tangenziale di Napoli. Infine la città dista appena dieci chilometri dall'aeroporto internazionale di Napoli-Capodichino. È presente il clima mediterraneo, le estati sono lunghe e fresche ma la maggior parte umide per via delle perturbazioni provenienti dall'Africa, mentre gli inverni sono relativamente miti ma con intense precipitazioni tra ottobre e gennaio a causa dell'aria umida proveniente dal mar Tirreno, non sono escluse delle giornate molto fredde per la provenienza di correnti artiche dalla Russia facendo così precipitare anche per parecchi giorni temperature intorno o al di sotto dello 0°. Le temperature medie invernali sono di solito inferiori ai 10 °C. Le medie estive sono di 26 °C con valori massimi che possono raggiungere i 38 °C con alto tasso d'umidità. L'origine del nome Marano è sconosciuta; si ipotizza che l'etimologia del nome sia osco-sannita, da Marahieis-Marana, cioè "scendere con violenza" (per la prorompenza delle acque piovane che, dalla collina di San Rocco, defluivano verso valle). In alternativa, si ritiene che rappresenti un toponimo prediale (o anche detto fondiario) che deriva da un nome latino (in genere corrispondente al gentilizio). Marano quindi deriverebbe dal tardo latino Marianum che ha all'origine il nome Marius, soggetto al quale è stata assegnata una proprietà fondiaria, il praedium Marianum appunto. Successivamente si è aggiunta la dicitura di Napoli per distinguerla dalle altre città italiane con lo stesso nome, anch'esse probabilmente proprietà fondiarie di un Marius. Il territorio maranese mostra tracce antropologiche risalenti all'età neolitica, il che ci dice come questo territorio sia stato abitato già da tempi molto lontani: difatti sono stati ritrovati insediamenti databili all'incirca 8.000 anni fa (lungo la direttrice Marano-San Rocco). Del periodo Osco-Sannita troviamo tracce soprattutto nella zona di Masseria Spinosa, Vallesana e Monteleone; tuttavia la maggior parte di esse sono state distrutte nel tempo, lasciando visibili oggi solo tre strade ancora percorribili, ovvero Cupa dei Cani, Pendine e Cupa Orlando. Col periodo romano abbiamo una vera e propria fioritura dell'area divenuta crocevia di attività economiche, ludiche e religiose, in quanto situata lungo la deviazione Consularis Campana che collegava Pozzuoli (importante porto commerciale nel periodo imperiale) a Capua (a sua volta collegata a Roma con la via Appia). Del periodo romano testimonianze evidenti sono il Mausoleo del Ciaurro (la più importante opera architettonica di tipo funerario in Campania) e cinque statue conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli raffiguranti un liberto di nome Dama, la moglie Terzia (entrambi appartenuti all'imperatore Tiberio), Ercole e due fauni. In seguito alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, e alla perdita di potere dell'Impero Romano d'Oriente nella regione, entrò a far parte prima del Regno di Sicilia e poi del Regno di Napoli. In questi secoli sorsero i nuclei originari della città: un villaggio denominato Balisano (o Vallesana), un altro che era il vero e proprio casale di Marano (e quindi identificabile nel centro storico) e il casale di Turris Marano (o Marano delle Torri) nei pressi di Monteleone. Proprio nella zona di Monteleone l'imperatore Federico II fece edificare un castello adibito a residenza di caccia che, tuttavia, alla sua morte fu incendiato a causa di una sollevazione popolare; fu fatto ricostruire dal re Carlo I D'Angiò nel 1275, il quale costrinse sessanta famiglie a risiedere nelle vicinanze dello stesso, fondando di fatto la frazione denominata San Rocco. Con la venuta a Napoli degli spagnoli, Marano si trasformò in un cantiere cambiando il proprio volto. Nel 1630, oltre a comprendere il suo storico territorio, la città inglobava Quarto e il territorio dell'attuale Monterusciello. Inoltre sino a questa data, Marano faceva parte dei casali demaniali di Napoli; tuttavia gli organi di governo, a causa delle difficoltà finanziarie dello Stato, decisero di alienare il casale, insieme ad altri, per ingrossare le casse. Il casale fu dunque venduto ad Antonio Manriquez, marchese di Cirella, al quale successe il figlio Diego nel 1631. A Diego successe la sorella Caterina (nel 1637) e alla sua morte, nel 1690, ad Eufrasia Serbellone (figlia di Caterina Manriquez). Dal 1704, Marano passerà ai nobili Caracciolo. Nel 1806, a seguito della riforma amministrativa operata sotto il regno napoletano di Giuseppe Bonaparte, il feudo fu abolito per far spazio alla nascente amministrazione comunale maranese. Dal 1809, Marano è sede di Pretura (divenuto Giudice di pace con la riforma del 1991). In seguito Marano seguirà le sorti dapprima del Regno delle Due Sicilie e poi dell'Italia. Con la legge elettorale del 1860, il comune di Marano diventa sezione elettorale, comprendente anche il comune di Chiaiano ed Uniti (oggi quartiere di Napoli) e Calvizzano (dal 1865). Nel 1877, per Regio Decreto di Vittorio Emanuele II, dalla sua sezione elettorale verrà distaccato il comune di Chiaiano, mentre nel 1884, per Regio Decreto di Umberto I, verrà distaccato il comune di Calvizzano. Nel 1948, la frazione di Quarto ottenne l'indipendenza, formando un comune autonomo (oggi chiamato Quarto Flegreo). Negli anni 80', la città è divenuta nota nelle cronache locali in quanto vi era localizzato il clan Nuvoletta, clan camorristico che, nella compagine della Nuova Famiglia, si contrapponeva alla NCO di Raffaele Cutolo durante la Faida di camorra del tempo. La presenza di famiglie camorristiche in zona (Nuvoletta, Orlando, Polverino) ha più di una volta influenzato le capacità amministrative del Comune, che è stato sciolto ben quattro volte per infiltrazioni camorristiche dal 1991 (anno in cui è entrata in vigore la legge in merito). Nello stemma di Marano di Napoli è raffigurato un albero di tiglio su un prato verde, affiancato da un putto alato. Il gonfalone è costituito da un drappo di azzurro. Le chiese presenti nel territorio del Comune sono: Chiesa di San Castrese, eretta intorno al 1600, presenta 3 navate e una fonte battesimale a pianta ottagonale. Chiesa della SS. Annunziata, costruita tra il 1550 e il 1666. Chiesa dello Spirito Santo (XVI secolo) Chiesa di San Ludovico D'angiò (1972) Chiesa di Maria SS. Immacolata Chiesa di San Alfonso Maria De Liguori Chiesa di San Rocco Chiesa di Gesù Cristo Re e Santa Maria ad Montes Complesso dell'Eremo di Santa Maria di Pietraspaccata, complesso religioso parzialmente scavato nella collina dei Camaldoli. Cappella Maria SS. del Castello Cappella San Raffaele Cappella San Marco Cappella Sacro Cuore di Gesù Situato in via Guglielmo Pepe, è un mausoleo di epoca romana risalente, probabilmente, al I-II secolo d.C.. La scoperta del Ciaurro fu fatta per caso da dei ragazzini, anche se già si era consapevoli della sua esistenza. Inizialmente fu usato come fienile, e poi come deposito. Ma fu solo nel corso del secolo scorso (XX sec.) che il monumento venne tutelato e valorizzato. Attualmente è inserito nella villa comunale a cui dà il nome, costruita ad hoc per il monumento. Il Ciaurro occupa un'area di circa 400 m²; le sue pareti presentano delle nicchie, le quali contenevano le urne cinerarie. Le pareti, come anche le nicchie, sono di tufo, forse proveniente dalla collina dei Camaldoli, mentre il perimetro dell'entrata, come anche quello della finestra, è fatto con mattoni di cotto i quali, dopo un'attenta analisi, sono risultati provenire dai Campi Flegrei (visto che il terreno presenta molte tracce di zolfo). Nelle pareti di tufo sono intarsiati dei rombi. Una volta il Ciaurro presentava anche una grande cupola, distrutta, poi, dagli agenti atmosferici. Il crollo della cupola decretò solamente la rottura del pavimento e non il crollo dell'intero vano, salvando così il secondo piano. L'unico piano intatto è il piano terra, il quale si trova a circa 3 metri sotto il livello attuale del terreno. A tutt'oggi non si sa bene chi vi fosse stato sepolto, ma sono state fatte nel tempo diverse supposizioni; la più accreditata è quella che vede in Tirone, uomo politico, oratore e discepolo di Cicerone, il proprietario del monumento. L'unica cosa di valore ad essere ritrovata (a parte l'intera struttura) è un cofanetto ornato con all'interno 30 monete d'argento. Il Ciauriello è una villa romana, risalente a un periodo tra il I e il IV secolo d.C., presente nel cosiddetto Bosco della Salandra. Della villa, sono arrivati a noi pezzi di opus reticulatum e le cisterne per l'acqua. Il suo nome è di origine araba: come il Ciaurro, deriva dall'arabo "tjaurr", che significa infedele (termine con cui i saraceni indicavano tutti i resti romani, perché pagani); il vezzeggiativo è dato dal fatto che, come resti, sono di dimensione inferiore al Ciaurro. Il Ciauriello, oggigiorno, è in rovina. Nell'area compresa tra la Piana di Quarto e la Collina dei Camaldoli, Marano presenta un bosco di faggi, denominato Bosco della Salandra. Il bosco presenta diverse peculiarità e non pochi resti archeologici, come il Ciauriello. Nel bosco è presente anche una grotta, detta Grotta del Brigante, che fu rifugio per il brigante Alfonso Cerulo, che seminò il terrore in zona in epoca post-unitaria, tra il 1863 e il 1867. La grotta in questione è stata utilizzata anche in periodi ancora più remoti: è presente infatti una incisione realizzata da un frate gesuita nel 1615. Il bosco è tutelato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali dal 2010, ma sin dagli anni 90' è nel degrado: non sono pochi gli sversamenti illeciti di rifiuti e i tagli abusivi degli alberi per ricavare legname. La stessa grotta del brigante Cerulo è stata una discarica abusiva di amianto. Nella zona del bosco è presente anche l'Eremo di Santa Maria di Pietraspaccata. La città di Marano ha anche due palazzi storici: Palazzo Battagliese e Palazzo Merolla. Entrambi gli edifici, ristrutturati negli ultimi anni con fondi comunali e sovracomunali, sono attualmente in stato di abbandono o inutilizzati. Palazzo Battagliese: secondo lo storico locale Peppe Barleri, fu fatto costruire dal giudice napoletano Emiddio Battagliese, che divenne anche sindaco di Marano. Il palazzo fu usato anche come Municipio tra il 1844 e il 1864. Successivamente, fu anche utilizzato dalla Real Arma dei Carabinieri. È diventato parte del patrimonio comunale nel 1998. Destinato ad essere demolito, fu invece salvato grazie alla Soprintendenza ai Beni Architettonici, che stanziò i fondi per ristrutturarlo. Palazzo Merolla: ha avuto una sorte simile: fu costruito nella seconda metà dell'800 da Vincenzo Merolla, sindaco di Marano dal 1870 al 1888 (a cui è dedicata anche la via laterale al palazzo). Fu acquisito nel 2000 al patrimonio comunale. Sottoposto a vincolo architettonico, fu ristrutturato e terminato nel 2008. L'acquisto del palazzo è stato oggetto di indagini giudiziarie: è risultato infatti che sia l'acquisto sia il restauro furono frutto di proventi per società colluse con la camorra. Per questo e altri motivi, nel 2020 è stato arrestato (è attualmente sotto processo) il sindaco ai tempi dell'acquisizione, Mauro Bertini. Castello Scilla: anch'esso edificato per volere dei sovrani angioini e anch'esso realizzato dagli stessi architetti del ben più celebre Maschio Angioino, ma reso irriconoscibile dalle trasformazioni subite nei secoli, ultima, addirittura, un palazzo realizzato all'interno dello stesso. Torre Caracciolo: costruita dagli aragonesi, dalle sue mura si può ammirare il golfo di Napoli e i Campi Flegrei; attualmente è di privati. Castello di Monteleone: castello medievale edificato dall'imperatore Federico II di Svevia. Abitanti censiti Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 1.683 persone, pari al 3,27% della popolazione. Il santo patrono della città di Marano di Napoli è san Castrese, la cui ricorrenza cade l'11 febbraio. La venerazione del santo è molto antica, difatti le prime testimonianze del culto e di una chiesa a lui dedicata sono in un documento scritto datato 10 febbraio 942. Sul territorio è presente una biblioteca dedicata ai giovani tra i 6 e i 18 anni, la quale ha come scopo quello di avvicinare i giovani alla lettura, e più in generale al mondo della cultura, mediante una serie di attività che spaziano dalla lettura animata, all'ascolto di brani, a laboratori teatrali. Dato l'elevato numero di abitanti, Marano possiede numerose scuole materne, elementari e medie. Inoltre vi sono due scuole superiori, il Liceo Classico, delle Scienze Umane e Linguistico "Carlo Levi" e il Liceo Scientifico "Emilio Segrè", che sono punto di riferimento non solo per la città, ma anche per i comuni vicini . I prodotti tipici maranesi sono la ciliegie Arecca e i piselli di Santa Croce, che un tempo erano coltivati in maniera massiccia ed esportati in gran parte dell'Italia, mentre oggi la diffusione resiste solo localmente. La ciliegia Arecca prende il nome dalla collinetta maranese della Recca dove l'albero cresce fin dal XVI secolo. Tale tipica ciliegia di Marano, che ha un colore rosa-pallido e un frutto duro, carnoso e bianco, compie la maturazione a giugno. Attualmente la coltivazione è limitata poiché, con l'espansione edilizia, molti alberi di ciliegio sono stati abbattuti. Nonostante ciò, per le sue caratteristiche organolettiche che la rendono unica essa ha avuto il riconoscimento del marchio DOP. I piselli di Santa Croce prendono il nome dalla località che domina la conca di Quarto, dove erano coltivati. Ricercatissimi per la forma ultrafine e per il sapore dolcissimo, invadevano precocemente i mercati di tutta Italia fino al giorno di San Giuseppe e sparivano quando le altre qualità non erano ancora giunte a maturazione. Sono una coltura molto rara e preziosa per la loro qualità. Dal 1998 si svolge a Marano il cosiddetto festival della legalità, il Marano Ragazzi Spot Festival. Patrocinato dall'associazione Libera, dal comune di Napoli, Marano, dal MIUR e da altri soggetti, è il festival internazionale degli spot di pubblicità sociale realizzati da ragazzi nell'ambito delle attività coordinate dal settore Educazione alla legalità dell'ufficio scolastico regionale per la Campania. Gli spot sono poi proiettati sui monitor delle stazioni della metropolitana di Napoli e inseriti nel palinsesto della pubblicità sociale della Rai ogni anno intorno al 21 marzo per promuovere la giornata della memoria per le vittime delle mafie. La città ha cinque frazioni: San Rocco, San Marco, Castello Monteleone (o Belvedere), Torre Piscicelli (o Torre Caracciolo) e Castello Scilla. Di queste la più grande è San Rocco, centro agricolo (per quel che rimane) che ha raggiunto ormai più di cinquemila abitanti. La frazione è servita da autobus ANM della linea 165 (che va dallo stazionamento di via Belvedere, presso la rotonda di Maradona, fino allo stazionamento ospedale Cardarelli, angolo via Pietravalle) e un servizio navetta privata che collega la frazione alla metropolitana di Chiaiano (Napoli). Con l'evoluzione della società, alcuni antichi mestieri tipici di Marano sono andati perduti. Tra questi quello dei “montesi”, che lavoravano nelle cave di tufo della zona, e i “cestai” che lavoravano il legno di castagno o di faggio, facendo uso persino dei denti, per produrre cesti destinati per lo più al lavoro dei campi. Altri artigiani indispensabili per l'andamento dell'economia locale erano i “carrai”, che costruivano e riparavano i carri, e gli “scalari”, la cui attività consisteva nel costruire il cosiddetto “treppiedi”. I “mugnai”, proprietari dei mulini, erano addetti alla macinazione del grano. Il settore agricolo è particolarmente sviluppato sulla zona collinare. Famosa è la produzione di ciliegie Arecca (o della Recca), mele annurche e piselli. Per il settore industriale, Marano presenta un'area P.I.P., sorta tra gli anni 90' e gli anni 2000 nell'area di San Rocco (non senza scandali cronachistici per infiltrazioni camorristiche nella sua costruzione), senza tuttavia riuscire ad avere un significativo rilancio del settore. Le attività commerciali sono diffuse in tutto il territorio comunale, specialmente lungo Corso Italia (che collega Marano a Villaricca), Corso Europa/Umberto/Mediterraneo (ovvero la sezione comunale della via Santa Maria a Cubito) e via San Rocco. L'asse viario storicamente più importante è la strada provinciale denominata nel complesso via Santa Maria a Cubito (ma che assume vari nomi lungo il percorso), la quale parte da Capodimonte, nei pressi del Garittone, e giunge a Sessa Aurunca, attraversando tutta Marano. Dalla seconda metà del XX secolo, sempre più importanza hanno assunto via San Rocco, che collega Marano a Quarto, Qualiano, Licola e da queste località alle strade a scorrimento veloce della provincia settentrionale (SS162 Asse Mediano e SS7quater Domiziana), e Corso Italia, che collegando Marano a Villaricca permette un collegamento con un'altra strada a scorrimento veloce, la SP1 Circumvallazione Esterna di Napoli. Marano è collegata storicamente sia ai Camaldoli che alla zona di Quarto (che fino al 1948 è stata sua frazione), attraverso varie Cupe e Pendine, ovvero strade di campagna scavate nelle insenature della collina maranese che, per la fitta vegetazione, erano poco illuminate. Queste strade, che scendono verso la conca di Quarto o risalgono i colli attraverso il Tirone di Chiaiano fino a raggiungere la zona dei Colli Aminei e del Vomero di Napoli, oggigiorno per la maggioranza sono in condizioni molto precarie, a forte rischio idrogeologico nonché poco ammodernate. Altro collegamento di Marano con le zone limitrofe è dato da via del Mare e via Marano-Pianura, che collegano la zona bassa di San Rocco fino ai quartieri Pianura e Vomero di Napoli. Anche in questo caso, però, nonostante l'importanza strategica, presentano varie precarietà. Il trasporto pubblico è affidato alle autolinee delle compagnie ANM e EAV che la collegano al capoluogo e ad altri comuni limitrofi. Inoltre il comune è provvisto di un proprio servizio di trasporto locale che gestisce le tratte interne. Gli autobus pubblici di ANM che passano per Marano sono le linee 162 - 165 - 460 - 143 - 144. A Marano si può arrivare facilmente prendendo a Napoli la linea metropolitana 1 scendendo a Chiaiano per poi prendere le linee indicate, tranne la 143 e la 144 che fanno il percorso nella zona dei Camaldoli. È presente anche un collegamento ferroviario a discreta distanza dal centro, attualmente non raggiungibile con le autolinee in zona, presso la stazione Quarto-Marano. Fra il 1902 e il 1960 la città era collegata con Napoli mediante un'apposita diramazione delle tranvie di Capodimonte; fra il 1913 e il 1975 era inoltre presente in via Falcone la stazione di Marano lungo la ferrovia Alifana. A partire dagli anni 1980, il vecchio tracciato della ferrovia è stato convertito in un asse viario parallelo alla via Santa Maria a Cubito. Era in via di realizzazione nel corso degli anni 2000 una metropolitana leggera, denominata MicroMetrò, il cui percorso si sarebbe dovuto sviluppare da Villaricca, passando per Mugnano, Calvizzano, Marano e terminando alla fermata di Piscinola della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Tuttavia, terminata la progettazione, i fondi già stanziati per il MicroMetrò furono spostati per terminare il prolungamento della Linea 1 fino alla stazione di Toledo e alla stazione di Garibaldi, attuale capolinea. Nel dicembre 2022 è stato approvato dalla città metropolitana di Napoli il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che prevede la costruzione, entro il 2031, di una tramvia a sede riservata, detta Gronda Ovest, che dalla stazione di Chiaiano della Linea 1 passerà per i comuni di Mugnano di Napoli, Marano di Napoli, Calvizzano, Villaricca, Qualiano e Giugliano in Campania, fino alla stazione di Licola della Circumflegrea. Nonostante la grande popolazione, Marano non ha mai avuto una squadra professionistica: il massimo risultato raggiunto è stata la partecipazione dell'Internapoli, storica società di Napoli che aveva spostato la sua sede a Marano nel 2011, al campionato di Serie D nella stagione 2011-2012. Al termine della stagione, conclusa con la salvezza, ha spostato la sua sede a Pozzuoli per ridare vita alla Puteolana. Nella stagione 2023-2024, l'unica squadra a rappresentare la città è il Real Marano, iscritto al girone E di Seconda Categoria . Un'altra squadra, l'Atletico Marano, è iscritta al campionato regionale Under-18. Quest'ultima compagine gioca le proprie gare casalinghe presso il campo "Il Nuovo Grillo" di via Pigno. Altre squadre che in passato hanno rappresentato la città sono state la Boys Marano, la Polisportiva Marano e il Real San Rocco Marano. Il San Rocco Marano ha nel suo palmarès la vittoria di un campionato di Seconda Categoria. Nel comune hanno sede la società A.S.D. Grande Napoli Rugby, dedita appunto al rugby e, dal 2017, anche l'Associazione Dinamo Napoli di pallamano, che opera presso la Scuola Media Statale "V. Alfieri" e che gareggia nei campionati Under-13 e Under-15. Nel 2004, la Società Sportiva Calcio Napoli, ancora senza centro d'allenamento, si allenò nell'allora neonato stadio comunale "Salvatore Nuvoletta". A Marano hanno sede un palazzetto dello sport chiamato PalaMarano, uno stadio comunale dotato di pista di atletica, dedicato alla memoria del carabiniere Salvatore Nuvoletta, adiacente al PalaMarano in via Giovanni Falcone, un campo in erba sintetica in via Padreterno e un bocciodromo in via San Rocco. Barleri Peppe, Vallesana: notizie storiche e sacre, Napoli, Data Print, 1994. Barleri Peppe, La starza e il suo castello in Marano di Napoli, Marano di Napoli, a cura del comune di Marano, 2000. Barleri Peppe, Arti e mestieri a Marano di Napoli, Marano di Napoli, a cura del comune di Marano, 2001. Barleri Peppe, Chiese e cappelle minori a Marano di Napoli, Calvizzano, 2002. Barleri Peppe, Marano: tra dominazioni e rivolte. Da Masaniello alla Repubblica partenopea, a cura di don Pasquale Marano, Napoli, E.A.Veccia, 2003. Barleri Peppe, Castel Belvedere. Da Federico II di Svevia. Tra Storia e Leggenda. Marano 2005 Chianese Giacomo, Marano: memorie paleo-cristiane; Liternum: sprazzi di storia, Napoli, Stabilimento tipografico Editoriale, 1938. De Luca Domenico, Le strade parlano: guida e toponomastica della città di Marano, collana Monumenta Maranae Historica. Studi e Testi, Napoli, Athena, 1992. De Luca Domenico, Introduzione etimologica alla geomorfologia storica di Marano, collana Monumenta Maranae Historica. Studi e Testi, Napoli, Athena, 1992. Orlando Pasquale e Riario Sforza Ottaviano, Appunti di storia patria: i dintorni di Napoli., vol.1 (Marano di Napoli dalle origini al 1650), Napoli, D'Auria Editore, 1970. Orlando Pasquale, Marano di Napoli. Vita socio-economica-religiosa (II parte, dal 1650 al 1750), C. Veccia Editore, Marano di Napoli, 1993. Orlando Pasquale, Marano di Napoli. Vita socio-economica religiosa (III parte, 1750-1982), Napoli, Luciano Editore, 1996, ISBN 88-86767-22-6. Savanelli Enzo, Marano: storia, tradizioni e immagini, Napoli, Nuove edizioni, 1986. Savanelli Enzo e Marra Angelo, Marano: una presenza millenaria, Marano di Napoli, Longobardi, 1988. Sica Di Leo Lilli, Marano di Napoli nelle antiche immagini al tempo dei Borboni, in La rassegna d'Ischia: periodico di ricerche e di temi turistici, culturali, politici e sportivi, n. 8, 1992. Città metropolitana di Napoli Tranvie di Capodimonte Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marano di Napoli Sito ufficiale, su comune.marano.na.it. Sito ufficiale, su comunemaranodinapoli.gov.it. Sito ufficiale, su cittametropolitana.na.it. Marano di Napoli, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Parrocchia San Castrese, su sancastrese.org.

Viaggia con i mezzi pubblici nell'area di Marano Di Napoli!

Muoversi per Marano Di Napoli non è mai stato tanto semplice. Visualizza le indicazioni passo dopo passo per qualsiasi attrazione, via o fermata. Scopri i percorsi, la mappa delle linee e gli orari di arrivo di bus, treni e metro. Con Moovit saprai sempre come arrivare in qualsiasi luogo nell'area di Marano Di Napoli.

Quando viaggerai in un qualsiasi luogo nell'area di Marano Di Napoli, usa la Navigazione Assistita di Moovit con informazioni sulle prossime fermate e notifiche su quando è giunto il momento di scendere dal mezzo.

Ti stai chiedendo come utilizzare i trasporti pubblici a Marano Di Napoli o come pagare i trasporti pubblici a Marano Di Napoli? L'app per il trasporto pubblico di Moovit può aiutarti a spostarti facilmente con i mezzi pubblici e al minimo costo. Include le tariffe del trasporto pubblico, i prezzi dei biglietti e i costi. Cerchi una mappa delle linee di trasporto pubblico di Marano Di Napoli? L'app di trasporto pubblico di Moovit mostra tutte le mappe dei trasporti pubblici a Marano Di Napoli con tutti i percorsi e le fermate bus, metro o treno su una mappa interattiva.

L'area di Marano Di Napoli ha 3 tipologie di mezzi di trasporto, tra cui: bus, metro o treno, con corse effettuate da diversi operatori, tra cui ANM, EAV, ANM, EAV, ANM, ANM, EAV, ANM, Curreri Viaggi, Busitalia Campania, SITA Sud, Trenitalia, AIR - Linee Provinciali Caserta, AIR - Servizi Città Metropolitana di Napoli e AIR Campania (ex CTI-ATI)

Linee con fermate vicine a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

Linea metro con fermate vicine a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

Linea treno con fermate vicine a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

Linea bus con fermate vicine a Marano Dinapoli a Marano Di Napoli

Più facile raggiungere Marano Dinapoli con...